giovedì 28 novembre 2013

Autunno in Chianti con primo piano di un vigneto

Ecco come nasce il mio acquerello di oggi.
Carta rigorosamente 300 grammi, fondamentale la squadratura del foglio, i bordi chiari illumineranno il risultato finale.
Il disegno è fondamentale, non mi interessa togliere la matita, anzi a volte caratterizza maggiormente il lavoro.
Le prime pennellate per il paesaggio in lontananza.




Fondamentale la scelta dei verdi, colori autunnali e caldi, mai usare i colori puri, ma sempre mescolarli ad altre tonalità




Per la vigna ora bisogna fare attenzione e rispettare le proporzioni e la prospettiva.
ecco perchè il disegno è così importante.


Ora gli ultimi tocchi per i filari, attenzione ai passaggi finali per non rischiare che il colore coli troppo.


Ed ecco il risultato finale. Sono soddisfatta!

lunedì 25 novembre 2013

La leggenda del gallo Nero

Il territorio del Chianti è una vera delizia per coloro che hanno voglia di visitare belle e antiche dimore, per poi mangiare e soprattutto bere del buon vino. Ovviamente Chianti.
 Mi sono sempre chiesta il perchè del simbolo del gallo nero sullo stemma della lega del Chianti.
Mi sono documentata ed ecco qua.
La leggenda dice per il  controllo della terra  fra Siena e Firenze, si arrivò ad un accordo: alla presenza di ambasciatori della controparte, ciascuna città avrebbe fatto partire, nel giorno convenuto, un proprio rappresentante a cavallo. Sia quello senese che quello fiorentino avrebbero dovuto partire al canto del gallo (verificato da controllori della città avversaria): il confine sarebbe nato nel punto di incontro tra i due contendenti.
 Partendo all’incirca alla stessa ora, i due cavalieri si sarebbero  trovati circa a metà strada. Ma le cose non andarono come previsto,  i senesi, avevano scelto un galletto bianco ben nutrito, affinchè fosse in forze il giorno successivo per svegliarsi di buon’ora e cantare, i fiorentini avevano scelto invece un galletto nero, appositamente tenuto a digiuno.
All’alba del giorno prestabilito il gallo dei senesi, reso assonnato dall’abbondante pasto del giorno prima, si svegliò tardi, mentre il galletto nero, affamatissimo, si svegliò presto a causa dei morsi della fame. In questo modo  il cavaliere fiorentino svegliatosi prima arrivò a incontrare quello senese vicinissimo a  Siena. Secondo la leggenda si incontrarono precisamente a Fonterutoli, a poca distanza dall’attuale Castellina in Chianti.


Stemma della Lega del Chianti


La realtà invece sarebbe questa, esisteva un tempo una razza di galli chiamata Il Gallo Nero, ora estinta, che ha dato poi il nome al famoso vino.
Io sinceramente preferisco pensare che la prima storia sia quella più attendibile. Perchè mi ricorda le novelle che raccontava Boccaccio. E a voi quale piace di più?


venerdì 22 novembre 2013

Il paese dei gatti felici

Barbischio è una frazione di Gaiole, in provincia di Siena. Un'altro di quei gioiellini trovati per caso, lungo la strada del Chianti. Se ne parla per la prima volta all'inizio del XI secolo in numerosi documenti provenienti dall'archivio abbaziale di Coltibuono. Il castello e il borgo intorno al 1500 divennero proprietà dei Ricasoli. (ma che novità...)
 Ora rimangono i ruderi di una torre che sovrasta l'abitato, ce la indica un paesano gentilissimo, che sta togliendo le erbacce dal suo orto.


Barbischio è ricordata per la prima volta all'inizio del XI secolo in numerosi documenti provenienti dall'archivio abbaziale di Coltibuono  quale sede di stipula di atti notarili, - See more at: http://www.comune.gaiole.si.it/cultura_e_territorio/borghi/barbischio#sthash.9UagZmbR.dpuf
Barbischio è ricordata per la prima volta all'inizio del XI secolo in numerosi documenti provenienti dall'archivio abbaziale di Coltibuono  quale sede di stipula di atti notarili, - See more at: http://www.comune.gaiole.si.it/cultura_e_territorio/borghi/barbischio#sthash.9UagZmbR.dpuf

direi che tranne lui non ho più visto passare anima viva tranne... i gatti.
Felici e padroni incontrastati di quella pace e forse anche un po' infastiditi da noi stranieri arrivati a disturbare la loro quiete.




Non vi preoccupate, tra un paio di ore ho finito il mio acquerello, il tempo di farlo asciugare e me ne vado...


mercoledì 20 novembre 2013

L'Autunno e le foglie troppo morte

Quando decisi di comprarmi la casa con il giardino non avevo valutato l'autunno.
Certamente i colori di una bella foglia di acero appena caduta dall'albero mi cattura sempre l'attenzione, i rossi sono unici e difficili da riprodurre nella tavolozza.



Ma quando montagne di foglie ti guardano da settimane e ti si attaccano sotto la suola delle scarpe quando entri in casa cominci a pensare che era meglio un bell'attico in centro.




martedì 19 novembre 2013

Come in un film di cavalieri e dame

Sfido chiunque a trovare un luogo più suggestivo del castello di Monteriggioni.

Ad un passo da Siena è incredibilmente maestoso, le mura spesse 2 metri nascondono al visitatore, che sale dalla strada, il borgo affollato di turisti da tutto il mondo.


Monteriggioni è un piccolo paese di solo 42 abitanti. All'interno dei bastioni ci sono le abitazioni dei cittadini, un ristorante, un albergo e qualche negozio.
Sembra incredibile che Dante Alighieri l'abbia citato nel XIII canto del Purgatorio.


La piazza come del resto tutto il castello, in passato era "a sterro" cioè priva di pavimentazione, perciò basta chiudere gli occhi e subito mi appaiono immagini di cavalieri che entrano al galoppo con stendardi ed insegne colorate, coperti dalla polvere della campagna senese.

Molti film sono stati girati da queste parti, pare anche Russell Crowe con il suo Gladiatore.


Questa immagine del film sembra veramente la campagna che c'è qui intorno.


bene,  tiriamo fuori carta e pennelli... e mettiamoci all'opera.


lunedì 18 novembre 2013

It's a kind of magic!

Il mio incontro con il Team di Etsy Italia (nato nel 2009 è il primo team italiano creato da venditori italiani su Etsy allo scopo di supportarsi l’un l’altro) è stato del tutto casuale, prima a Ferrara ad un convegno sull'imprenditoria femminile, poi a Milano nelle giornate dedicate al Craft Camp,  un evento di due giorni per creativi, maker e artigiani con workshop, dibattiti e incontri.
La loro energia, l'entusiasmo, la determinazione e  le loro esperienze mi hanno convinto a seguire finalmente i miei sogni ed aprire un negozio con i miei acquerelli.

I miei desideri si potevano avverare con un colpo di bacchetta magica!



Oppure con un colpo di pennello...       Oggi sono diventati una realtà

https://www.etsy.com/it/shop/Waterhellopaintings?ref=si_shop

domenica 17 novembre 2013

A proposito di fiori appassiti

Abbiamo già parlato delle ortensie e quanto mi piacciono i colori dei petali che si stanno seccando.
I fiori appassiti su di me hanno un certo fascino, mi ricordano i tempi in cui frequentavo l'Accademia di Belle Arti di Bologna.


Nell'aula di disegno dal vero c'era un vaso che di solito veniva riempito con un mazzo di fiori, direi una volta al mese.
Io non lo dipingevo mai la prima settimana, aspettavo. Volevo che i boccioli di rose cominciassero a far cadere il loro capo sul gambo e le foglie
assumessero un aspetto innaturale ed accartocciato.
Non parliamo poi dell'acqua nel vaso, aveva quella bella patina ed un colorino che finalmente mi dava la spinta a prendere il pennello in mano e a cominciare a dipingere.


Alla fine del mese il vaso aveva raggiunto il suo massimo splendore, un trionfo di colori e di muffe che dipingerlo era una bellezza! Forse è per questo che preferisco ai colori squillanti quelli polverosi, le terre, i gialli strani, contaminati dai verdi dalla trasparenza autunnale.


mercoledì 13 novembre 2013

I Monaci benedettini: gli archivisti del Chianti

Sopra Gaiole in Chianti, ad un paio di chilometri dal paese, visitiamo la Pieve di Santa Maria a Spaltenna.
Nel nostro itinerario non era prevista, ma ci siamo accorte che molto manca nelle indicazioni turistiche on line, sono nominati sempre i castelli più importanti. Meglio andare sul territorio e guardarsi intorno. Spesso i decoratori del luogo regalano al comune sulla parete di un edificio una cartina dove dipingono le maggiori attrazioni artistiche e storiche della località.
 Noi facciamo sempre riferimento a quelle.


La località di Spaltenna è ricordata fino dal 1030 in alcune pergamene della Badia di Cotlibuono.
Se non ci fossero stati i monaci benedettini che trascrivevano la storia delle chiese del luogo, non avremmo delle notizie così precise.

Era un lavoro noioso, ma qualcuno doveva pur farlo!


A fianco della pieve c'è la fattoria. La fattoria con i locali monastici, beni posseduti da molte chiese, era un beneficio ambito dalle famiglie più ricche dell'epoca, che cercavano di averne il possesso: Santa Maria a Spaltenna divenne proprietà dei Ricasoli.


Ora la costruzione è un hotel a 4 stelle, molto suggestivo e come al solito,
 diamo una sbirciatina al  cortile.
Nel piccolo borgo ci sono locali comuni ed in un salottino trovo questa meraviglia!



Meglio che mi metta al lavoro perchè il cielo non promette niente di buono...


martedì 12 novembre 2013

Il castello di Meleto

A un chilometro da Gaiole in Chianti ci troviamo di fronte al Castello di Meleto, antica residenza della famiglia Ricasoli, le origini di questa costruzione risalgono al 1200. Il Castello apparteneva ai Monaci Benedettini della Badia a Coltibuono che abbiamo già visitato. Oggi  è sede di un' azienda agricola e di un agriturismo.


La porta del castello è socchiusa e riesco a dare una sbirciatina all'atrio.


Non mancano le classiche ortensie.


Solo una sbirciatina e richiudo il portone. Fuori il tempo è grigio ma non piove, ci infiliamo nelle cantine dove vendono il vino della tenuta, c'è anche la possibilità di degustare mangiando qualcosa, ma preferiamo pranzare alla Vecchia Fornace.



Sorpresa! Riecco sul menù la Peposa ma viriamo subito verso il tortellone al tartufo


e l'ossobuco


Adoro questi nostri viaggi pittoricoculturalenogastronomici


sabato 9 novembre 2013

La peposa

Greve, delizioso paese nel cuore del Chianti non rispetta certo il famoso detto: Nomen omen.
Non è affatto pesante o noioso, ma allegro e pieno di piccoli negozi di artigianato dove entrare e cercare qualcosa di carino da portarsi a casa.
Ore 13 calo glicemico ed ora di pranzo.
Affascinate dai ristorantini sulle terrazze sopra il portico entriamo nel più carino ed ordiniamo: niente pasta, solo carne e verdura.
Io sono attratta dalla "Peposa di chianina", penso: sarà un filetto un po' speziato, lo ordino accompagnato ovviamente da un bicchiere di Chianti.
Arriva un meraviglioso piatto che ha però l'aspetto di un brasato. Ottimo, per carità, ma non adatto per riprendere poco dopo la scarpinata verso una collina da dipingere con i miei acquerelli!


Piatto sicuramente da provare, ma un po' greve da digerire...

La Peposa veniva preparata di notte, dagli artigiani che lavoravano nelle fornaci e cucinata per 6-8 ore proprio nei forni dove si cuocevano i vasi e le mattonelle. Gli ingredienti potevano variare a seconda della disponibilità e della stagione, ma di base restavano sempre tagli di carne non pregiata (in genere il muscolo di manzo), vino rosso, aglio, erbe aromatiche e tanto pepe. La lunga cottura della carne, immersa nel Chianti e negli odori, contribuiva però a creare un piatto gustosissimo, da servire anche nelle feste o nelle occasioni importanti.

venerdì 8 novembre 2013

Bettino Ricasoli, il barone di ferro

Finalmente prenotate!
Visita guidata al castello di Brolio e alla tenuta Ricasoli, ci attende una guida di Monaco di Baviera (????) parlante inglese, lingua ufficiale di tutto il Chiantishire.
Arte, storia, paesaggi e vino. Il massimo che si può avere in una bella mattinata toscana.


Nei racconti della nostra guida teutonica spicca la figura di  Bettino Ricasoli che sviluppò la vitivinicoltura in Chianti e con grande spirito progressista coinvolse fattori e mezzadri istruendoli ad una filosofia di produzione volta alla qualità.

Visitiamo le antiche cantine dove il barone ricercò per 30 anni la formula del vino perfetto e la trovò finalmente, per rendere competitivo il Chianti di Brolio contro i grandi vini francesi.
Che personaggio questo Bettino Ricasoli!
Carattere decisamente forte e sincero come il suo vino, ospitò Vittorio Emanuele di Savoia a Brolio, ma dopo un pomeriggio di discussioni sulla politica e sul vino (piemontesi VS toscani) il re se ne scappò senza voler rimanere un minuto di più.


Eccoci finalmente nelle vigne, perfette, disegnate con la squadra e il righello, curate con passione infinita, mi sento un po' intimorita nel calpestare il terroir di Brolio.




Ed eccoci alle cantine moderne, con tini a temperatura controllata


e botti dove maturano le varie annate


 e finalmente... la degustazione in sala privata, dei vini scelti in esclusiva per gli ospiti del tour.

 
Serviti ovviamente dalla nostra guida teutonica!